X Premio Giornalistico Internazionale “Gino Votano”
per il miglior documentario del Mediterraneo
(Reggio Calabria, 15 dicembre 2012)
Stampa
per il miglior documentario
Giornalisti, a Barbara Carfagna il Premio “Gino Votano”
Catanzaro. E’ andata a Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la decima edizione del premio giornalistico internazionale "Gino Votano", per il miglior documentario. Carfagna ha vinto con "Il mondo visto da casa", trasmesso da TV 7, il settimanale del Tg 1, in cui si racconta la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese. Una signora spiega che non è mai andata via dal suo paese e che appunto il mondo lo ha sempre visto da casa. Il premio, che ha il patrocinio della Federazione nazionale della stampa e dell’Unione nazionale cronisti italiani, è stato consegnato dal vicesegretario della Fnsi, Carlo Parisi. Premio alla carriera a Mario Petrina, già presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti e componente dell’esecutivo Fnsi. (Fonte ANSA)
Lunedì 17 dicembre 2012
Ore 12:28
|
http://www.murmurofart.com/testo-1.asp?Progr=14034
La giornalista del Tg1 premiata per il documentario “Il mondo visto da casa”, Petrina quale “figura storica nel giornalismo italiano”
Premio Votano a Barbara Carfagna e Mario Petrina
Scritto da: Redazione in Premi giornalistici
REGGIO CALABRIA – E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la
vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino
Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo
visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di
una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con
cinquecento euro al mese.
Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora
sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata
via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre
visto da casa, “perché così Dio ha voluto”.
Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata
Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei
giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci
dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una
figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante
nel giornalismo italiano”.
A consegnare il premio, che vanta il patrocinio della Federazione Nazionale
della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, è stato Carlo Parisi,
vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto
dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha
regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua
disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”,
ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non
viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane
l’unico volano per il futuro”.
“Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta,
invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che,
dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici
del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre
competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo,
generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti
dei più deboli e più sfortunati”.
Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences
Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali,
un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo,
esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4
artisti di diversa nazionalità.
Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato
Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato
già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni
raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un
vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha
coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia
Preti” di Reggio Calabria.
“Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca
Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per
protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del
festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los
Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema.
Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia
Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia.
Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance,
realizza documentari dalle zone di guerra.
Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci,
Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei
loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla
Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda
Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di
Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla
Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un
festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del
Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito
del Premio Votano.
giovedì 20 dicembre 2012
INFOGLOCAL | lunedì 17 dicembre 2012, 11:04
GIORNALISMO: A Barbara Carfagna il premio ‘Gino Votano’
E' andato a Barbara Carfagna, giornalista del Tg 1, la decima edizione del premio giornalistico internazionale ‘Gino Votano’, per il miglior documentario. Ha vinto con “il mondo visto da casa”, trasmesso da TV 7, il settimanale storico del Tg 1. La storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene, con cinquecento euro al mese. Una signora spiega che non mai andata via dal suo paese e che appunto il mondo lo ha sempre visto da casa.
Il premio che ha il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani è stato assegnato dal vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlon Parisi,. Premio alla carriera invece a Mario Petrina, già presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti e nell’esecutivo Fnsi. Una figura storica che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano. Premi “Junior Reporter” a due studentesse sedicenni del liceo classico Campanella, Giovanna Marcianò e Fabiana Arichetta. Assegnati anche i premi “Gino Votano” del Mediterranean Experiences Festival, che ha visto concerti musicali, un festival con 24 film di tutto il Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità. Il festival lo ha vinto dal film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, è la storia dei rapporti tra un padre e il figlio. E’ stato protagonista, come richiede il festival di un workshop che ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria.
Premio per il miglior progetto cinematografico alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, ma che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. “Abbiamo girato già una parte, stiamo cercando finanziamenti da due anni, la Primavera Araba ha reso instabili i rapporti che avevamo con la Tunisia. Dobbiamo girare per altri 21 giorni”. E’ stata la vera sorpresa del festival. Una donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona, è tornata a Malta, nel suo paese, lei di origini tedesche, a fare cinema. “Ero a Hollywood, insieme a tanta altra gente e mi sentivo una migrante, che ci facevamo tutti quanti ad Hollywood, a lavorare per pochi soldi in un paese straniero”. Una donna forte coraggiosa determinata. “Per lavorare con Spielberg ho girato con la mia auto a diesel tutta l’Europa pagandomi il carburante, gratuitamente. Dovevo raccoglier eil cavo di raccordo tra schermo e camera, un lavoro dna uomini. Sul set non ero ben accetta, ma ho lavorato e ho imparato come si fa, nel frattempo, ho imparato come lavorava Spielberg e come lavorava il cameramen”. E non finisce qui, adesso si batte per un cinema maltese. “Da noi arrivano le produzioni straniere e usano Malta come set, adesso stiamo lavorando su più obiettivi. Ho girato uno spot per la candidatura di La Valletta a capitale della cultura europea e l’abbiamo ottenuta“.
L’esperienza a Hollywood, il sogno americano non la ha conquistata e adesso torna nelle sue origini, “un mondo strano il nostro, nazioni di grande cultura come Italia e Francia sono meno potenti sul mercato di paesi più giovane più poveri di tradizioni culturali come gli Stati Uniti”. Premio per il Forum sulla primavera Araba a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria !” sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, lavora per “L’Avvenire” e da free lance realziza documentari dalle zone di guerra, ha intrattenuto gli studenti delle scuole medie di Palmi. Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming. Anche loro, hanno realizzato le loro esperienze al festival, ispirandosi alla città di Reggio : il mito delle Sirene, di fata Morgana, al preziosissimo Orto Botanico, alla speranza che il mediterraneo imprime al mondo. Nei lavori anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatosi al conservatorio di Casablanca, il primo in Africa, porta colori e melodie sinuose e accattivanti. E poi, canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, all’Ucraina, alle Filippine, alla Polonia all’Egitto.
Un festival di emozioni. E a conclusione lu cuntu di li cunti, nel segno della tradizione del Mezzogiorno e della Sicilia, in una performance si Luciano Bruno, diretto da uno dei più interessanti giovani drammaturghi e registi teatrali italiani, Orazio Condorelli. Interessantissimi gli incontri sull’identità della scrittura e della letteratura meridionale con Gioacchino Criaco, Mimmo Gangemi, Stefano Mangione e diversi autori che si sono confrontati con i linguaggi del Sud.
http://www.valledaostaglocal.it
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Barbara Carfagna, giornalista e conduttrice del Tg1. Laurea in lettere e filosofia all'Università "La Sapienza" di Roma con votazione 110/110. Figlia di un concertista di musica classica, ha studiato per dieci anni violino al conservatorio "S.Cecilia" di Roma.
Nel
1991 contemporaneamente all'attività didattica come violinista,
inizia a scrivere, ideare, impaginare e distribuire nelle edicole il giornale
circoscrizionale romano Il Quirino. Diventata pubblicista collabora con i
quotidiani
Il Giornale di
Vittorio Feltri,
L'Opinione,
Il telegiornale di Vesigna e i settimanali
Diario di
Enrico Deaglio e
Sette del Corriere della sera su
argomenti di cronaca e immigrazione.
Dal 1995 in RAI, inizia l'attività giornalistica nella redazione di Rai 2 L'Altra Edicola, sul mondo dei libri e l'editoria, Rai 3, formandosi televisivamente alla scuola Format di Giovanni Minoli, per cui lavora a Mixer. Nel 1998 passa alle rubriche del TG1: Prima condotto da David Sassoli, poi sotto la direzione di Albino Longhi TV7 e Speciale TG1, realizzando reportages sui principali fatti di cronaca italiana e speciali in Etiopia, Niger, dove ha realizzato reportages sull'espansione dell'Islam fondamentalista, Nigeria, dove ha intervistato in esclusiva Safya, la donna condannata alla lapidazione per adulterio, Sudafrica, Cambogia, dove ha realizzato documentari storici e sul traffico di bambini, Germania. Per Rai Educational Un Mondo a colori ha prodotto e realizzato reportages sulle colonie francesi in Africa. Ha collaborato con Unomattina nell'edizione condotta da Monica Maggioni, Porta a Porta e Chi l'ha visto nell'edizione condotta da Federica Sciarelli. Nel 2004 Clemente Mimun la porta nella redazione cronaca del TG1, dove la assume nel 2006. Gianni Riotta le affida la conduzione del tg1 della notte e la rubrica Italia italie sui temi dell'immigrazione. Ha studiato lingua araba presso la moschea di Roma. Attualmente conduce il Tg1 delle 17.
Fin da bambina ha lavorato in Rai. Completando lo studio del violino strumento con il canto sotto la guida di Nora Orlandi, che l'ha guidata nel mondo del lavoro. Prima incisione Viva la Rai, nel coro di Nora Orlandi. Canta nei cori i nostri figli e 8+8, incidendo sigle di cartoni animati in coro e da solista assieme a Sandra Mondaini, Renato Zero e Renzo Arbore.
Svolge attività concertistica e didattica come violinista in Italia e all'estero fino al 1995, seguendo corsi internazionali di perfezionamento di violino e collaborando con Persona tv diretta da Alberto Michelini e la RAI nelle trasmissioni di Pippo Baudo.
È nel consiglio direttivo del think thank
Vedrò come responsabile dell'area
"integrazione e percorsi".
Premio G. Votano 2012 per il racconto della crisi economica
Premio alla carriera a Mario Petrina
E’ andato a Barbara Carfagna, giornalista del Tg 1, la decima edizione del premio giornalistico internazionale “Gino Votano”, per il miglior documentario. Ha vinto con “il mondo visto da casa”, trasmesso da TV 7, il settimanale storico del Tg 1. La storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene, con cinquecento euro al mese. Una signora spiega che non è mai andata via dal suo paese e che appunto il mondo lo ha sempre visto da casa. Il premio che ha il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani è stato assegnato dal vicesegretario nazionale della Fnsi, Carlo Parisi,. Premio alla carriera invece a Mario Petrina, già presidente dell’Ordine Nazionale dei giornalisti e nell’esecutivo Fnsi. Una figura storica che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano. Premi “Junior Reporter” a due studentesse sedicenni del liceo classico Campanella, Giovanna Marcianò e Fabiana Arichetta. Assegnati anche i premi “Gino Votano” del Mediterranean Experiences Festival, che ha visto concerti musicali, un festival con 24 film di tutto il Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità. Il festival lo ha vinto il film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, è la storia dei rapporti tra un padre e il figlio. E’ stato protagonista, come richiede il festival di un workshop che ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria. Premio per il miglior progetto cinematografico alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, ma che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. “Abbiamo girato già una parte, stiamo cercando finanziamenti da due anni, la Primavera Araba ha reso instabili i rapporti che avevamo con la Tunisia. Dobbiamo girare per altri 21 giorni”. E’ stata la vera sorpresa del festival. Una donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona, è tornata a Malta, nel suo paese, lei di origini tedesche, a fare cinema. “Ero a Hollywood, insieme a tanta altra gente e mi sentivo una migrante, che ci facevamo tutti quanti ad Hollywood, a lavorare per pochi soldi in un paese straniero”. Una donna forte coraggiosa determinata. “Per lavorare con Spielberg ho girato con la mia auto a diesel tutta l’Europa pagandomi il carburante, gratuitamente. Dovevo raccoglier il cavo di raccordo tra schermo e camera, un lavoro dna uomini. Sul set non ero ben accetta, ma ho lavorato e ho imparato come si fa, nel frattempo, ho imparato come lavorava Spielberg e come lavorava il cameramen”. E non finisce qui, adesso si batte per un cinema maltese. “Da noi arrivano le produzioni straniere e usano Malta come set, adesso stiamo lavorando su più obiettivi. Ho girato uno spot per la candidatura di La Valletta a capitale della cultura europea e l’abbiamo ottenuta“. L’esperienza a Hollywood, il sogno americano non la ha conquistata e adesso torna nelle sue origini, “un mondo strano il nostro, nazioni di grande cultura come Italia e Francia sono meno potenti sul mercato di paesi più giovane più poveri di tradizioni culturali come gli Stati Uniti”. Premio per il Forum sulla primavera Araba a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria !” sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, lavora per “L’Avvenire” e da free lance realizza documentari dalle zone di guerra, ha intrattenuto gli studenti delle scuole medie di Palmi. Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming. Anche loro, hanno realizzato le loro esperienze al festival, ispirandosi alla città di Reggio: il mito delle Sirene, di fata Morgana, al preziosissimo Orto Botanico, alla speranza che il mediterraneo imprime al mondo. Nei lavori anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al conservatorio di Casablanca, il primo in Africa, porta colori e melodie sinuose e accattivanti. E poi, canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, all’Ucraina, alle Filippine, alla Polonia all’Egitto. Un festival di emozioni. E a conclusione lu cuntu di li cunti, nel segno della tradizione del Mezzogiorno e della Sicilia, in una performance di Luciano Bruno, diretto da uno dei più interessanti giovani drammaturghi e registi teatrali italiani, Orazio Condorelli. Interessantissimi gli incontri sull’identità della scrittura e della letteratura meridionale con Gioacchino Criaco, Mimmo Gangemi, Stefano Mangione e diversi autori che si sono confrontati con i linguaggi del Sud.
X INTERNATIONAL JOURNALISM AWARD
"GINO VOTANO"
III MEDITERRANEAN EXPERIENCES
FESTIVAL
Anche quest’anno il liceo classico “Tommaso Campanella” ha ospitato il premio internazionale “Gino Votano”, giunto alla decima edizione e il Mediterranean Experiences Festival in collaborazione con l’associazione culturale Teatro del Mediterraneo e il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa, ’l’Accademia di Belle Arti di Venezia, il Calabria Film Commission e l’Unione Nazionale Cronisti. Tre giorni di dibattiti e incontri con la partecipazione degli studenti e dei docenti. Giovedì sono stati ospiti il direttore della sede regionale della Calabria, Demetrio Crucitti, lo scrittore e giornalista Luigi Michele Perri, la regista Mara Bruna Eugeni e il capitano della Guardia di Finanza, Michele Donega. Crucitti ha presentato diversi progetti Rai, a partire dai nuovi spazi che la sede regionale concede alle associazioni. Spazi autogestiti, che la sede calabrese poi inserirà in programmi nazionali Rai. Un progetto interessante che apre a più voci impegnate nella cultura e nel volontariato. Una vetrina della Calabria che funziona, che si impegna, che propone. Spazi fruibili anche da istituti scolastici e studenti. Per il liceo classico, un’occasione per presentare le celebrazioni del duecentesimo anniversario dell’istituzione della scuola. Crucitti ha poi fatto proiettare per i ragazzi, un cortometraggio sulla sicurezza stradale a Milano prodotto dai vigili urbani. Un esempio su come lavorare e comunicare un messaggio di promozione sociale. La sede Rai calabrese ha invece già prodotto, realizzato dalla regista Eugeni, in collaborazione con la Guardia di Finanza, un cortometraggio sul pericolo della contraffazione. Un modo anche delle fiamme gialle di essere più vicini ai giovani e agli studenti. Infine i concorsi letterari della Rai. Luigi Michele Perri, cosentino, ha vinto il premio letterario “NarreRai” con il volume “Il monologo”. Un momento importante per la regione, che in questo momento ha diversi scrittori e saggisti che stanno ottenendo riconoscimenti a livello nazionale come anche Gioacchino Criaco e Mimmo Gangemi che sono stati ospiti a Roccella del festival. Poi i ragazzi sono intervenuti, interessati agli spazi televisivi, ma ancora di più ai contenuti da promuovere, soprattutto a livello sociale. A Crucitti, reggino di origini, é andato il premio “Gino Votano” per la comunicazione. Seconda giornata, venerdì, dedicata alla giovane regista maltese, Rebecca Cremona. Ha presentato un corto “Maddalena”, dalla fotografia, i costumi e i dialoghi raffinatissimi e soprattutto ha parlato del suo lungometraggio che parla del Mediterraneo e delle avventure dei clandestini della Simshar. Giovanissima si batte per un cinema maltese, in una città mediterranea e del Sud, con tutte le contraddizioni tra nuovo e vecchio. Tra tradizione e innovazione. Tanto coraggio per una donna che dice “faccio questo, perché non saprei fare altro”. Tanta grinta apprezzatissima dagli studenti e studentesse del liceo. A Rebecca Cremona è andato il premio “Gino Votano” per il miglior progetto cinematografico. Ultima giornata con Carlo Parisi, vicesegretario nazionale della Federazione nazionale della Stampa, Mario Petrina, consigliere d’amministrazione della Casagit, la cassa previdenziale autonoma dei giornalisti e Barbara Carfagna, giornalista e conduttrice del tg 1. Convegno sulla comunicazione ai tempi della crisi, ispirato dal documentario della Carfagna che in Sardegna ha intervistato un gruppo di anziani di una piccola comunità, che vivono e a loro detta bene con soli 150 euro al mese. Parisi ha ricordato le difficoltà editoriali di questi anni e Petrina la solidità della cassa dei giornalisti, nel momento in cui il mondo e anche il mestiere di comunicare sta cambiando radicalmente. A Barbara Carfagna è andato il premio internazionale per il miglior documentario del Mediterraneo “Gino Votano”.
http://www.liceoclassicocampanellarc.it
Premio Gino Votano
a Barbara Carfagna.
A Mario Petrina
premio alla carriera.
Reggio Calabria, 17 dicembre 2012. E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese. Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre visto da casa, “perché così Dio ha voluto”. Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano”. A consegnare il premio, che vanta il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, è stato Carlo Parisi, vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria. Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”, ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane l’unico volano per il futuro”. “Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta, invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che, dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo, generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti dei più deboli e più sfortunati”. Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali, un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità. Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria. “Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema. Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance, realizza documentari dalle zone di guerra. Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito del Premio Votano.
http://www.francoabruzzo.it
Giornalisti, a Barbara Carfagna il Premio 'Gino Votano'
FNSI, Giornalisti, ANSA, Fonte, Calabria, Recoaro Terme
andata a Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la decima edizione del premio giornalistico internazionale "Gino Votano", per il miglior documentario. Carfagna ha vinto con "Il mondo visto da casa", trasmesso da TV 7, il settimanale del Tg 1, in cui si racconta la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che...
martedì, dicembre 18th, 2012 |
E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese.
Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre visto da casa, “perché così Dio ha voluto”.
Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano”.
A consegnare il premio, che vanta il patrocinio
della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti
Italiani, è stato Carlo Parisi, vicesegretario della Fnsi e segretario del
Sindacato Giornalisti della Calabria.
Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto
dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha
regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua
disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”,
ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non
viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane
l’unico volano per il futuro”.
“Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta, invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che, dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo, generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti dei più deboli e più sfortunati”.
Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali, un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità.
Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria.
“Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema.
Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance, realizza documentari dalle zone di guerra.
Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito del Premio Votano.
Fonte: Giornalisti Calabria
http://www.ntacalabria.it/
Mercoledì, 05 Dicembre 2012
di Silvia Ponzio
I don’t speak very good, I dance better di Maged El Mahedy –
Documentario – Egitto/Italia 2012 – 80’
Maged El Mahdi, già vincitore della settima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” per il miglior documentario 2009, si presenta alla 30a edizione del Torino Film Festival con un documentario degno della sua fama tanto da ricevere il Premio della Giuria di Italiana.Doc.
Girato tra Roma e Il Cairo, il documentario inizia nel febbraio 2010. È un anno particolare per Maged: è la prima volta dopo decine di anni che nevica a Roma da quando è arrivato in Italia; è l’anno in cui riesce ad assistere allo spettacolo teatrale e musicale del suo idolo, il ballerino Mahmoud Reda (a cui si deve il titolo); è l’anno in cui riceve la telefonata di sua sorella che lo implora di tornare in Egitto perché loro fratello è malato e necessita di un trapianto di fegato ed è proprio qui che la vicenda familiare del regista si intreccia con le vicende di Piazza Tahir e con la scoperta dell’epidemia di epatite C che sta mettendo in ginocchio l’Egitto.
Nel 2011, proprio mentre scoppia la rivoluzione, Maged si trova a Il Cairo, in un appartamento che si affaccia sulla piazza. Con una telecamera modesta inizia a registrare e a documentare tutto ciò vive e, senza cadere in uno stile documentario banale, lo spettatore è catapultato negli eventi. La telecamera di Maged si trasforma nei nostri occhi e iniziamo a osservare tutto ciò che ci circonda; altre volte diventa le nostre orecchie e ci troviamo immersi nel vivo della rivoluzione. In un momento i nostri occhi sono catturati dai cartelli con slogan e scritte come “We want a civil country”; nell’altro le nostre orecchie sentono le grida e le proteste contro il governo egiziano.
È un documentario fra il diario personale e il reportage di denuncia. Si passa da una scena ad un’altra, all’inizio un po’ spaesati o forse semplicemente incantati dalla danza di un derviscio che continua a ruotare su se stesso, ma man mano che i minuti passano capiamo dove il regista vuole arrivare. Ci troviamo immersi tra le persone, scopriamo non solo i sogni delle persone, ma anche le contraddizioni della rivoluzione, le conseguenze, gli effetti concreti sulle persone comuni. Oltre alle proteste, l’Egitto deve affrontare un’emergenza nascosta all’opinione comune: l’epatite C che sta dilagando e mietendo vittime fra il 25% della popolazione. Scopriamo, quindi, che Il Cairo non deve affrontare solo problemi politici, ma anche sanitari e ambientali. L’inquinamento atmosferico, delle acque del Nilo e l’uso di siringhe non sterilizzate hanno, infatti, causato il diffondersi inesorabile della malattia.
Alcune volte lo spettatore sprofonda nel caos della protesta, altre volte nel silenzio. L’unico suono che sentiamo è quello del nostro respiro. E questo forse è l’invito del regista: rimanere in silenzio per riflettere su cosa sta accadendo e unirsi all’onda di energia positiva di un popolo che vuole cambiare e che ha fatto finalmente sentire la sua voce.
Ultimo aggiornamento Giovedì, 06 Dicembre 2012 11:27
http://viedifuga.org/?p=6728
Premio giornalistico Votano a Barbara Carfagna e Mario Petrina |
Martedì 18 Dicembre 2012 12:10 |
da
www.giornalisticalabria.it - E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1,
la vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico
internazionale “Gino Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior
documentario. “Il mondo visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale
del Tg1, immortala la storia di una piccola comunità di anziani, nel
cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese. |
18 dicembre 2012, 19:51 Reggio Calabria Attualità
E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la vincitrice della decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” (storico e saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo visto da casa”, trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di una piccola comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento euro al mese.
Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre visto da casa, “perché così Dio ha voluto”. Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante nel giornalismo italiano”.
A consegnare il premio, che vanta il patrocinio della Federazione Nazionale della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, è stato Carlo Parisi, vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria. Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”, ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane l’unico volano per il futuro”.
“Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta, invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che, dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo, generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti dei più deboli e più sfortunati”.
Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali, un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo, esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4 artisti di diversa nazionalità.
Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria.
“Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema. Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia. Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance, realizza documentari dalle zone di guerra.
Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci, Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito del Premio Votano.
Reggio: al via i workshop del Mediterranean Experiences Festival |
Mercoledì 12 Dicembre 2012 17:40 |
Di seguito la nota degli organizzatori: Una raccolta di racconti sulla Reggio araba del 1000, la collaborazione con le Accademie di Belle Arti, lo stretto delel Sirene, la Casa del Mediterraneo, il recupero della storia negata. Sono questi i primi progetti emersi dagli incontri, i dibattiti, i workshop dei primi giorni del Mediterranean Experiences Festival. Tra Roccella e Palmi, corrono le proposte del primo festival intitolato alla città metropolitana. Due grandi scrittori reggini si confrontano con il noir, lo sviluppo dei personaggi, il confronto con le grandi case editrici. Gioacchino Criaco affronta in modo assolutamente moderno l’identità reggina nella scrittura nella tradizione, un investimento importante per una città che riacquisti i suoi gradi di nobiltà. Da La canzone d’Aspromonte alle chiese di Africo, dalla Reggio Murattiana, quella stessa che ha progettato il Real Teatro Borbonio e il liceo classico Campanella, Criaco ha parlato al convento dei Minimi di Roccella di scrittura e contenuti, alla ricerca di personaggi dimenticati della nostra storia. Mimmo Gangemi, che si ribella contro le lobby editoriali, dopo averle incalzate, passa alla Garzanti, racconta storie di emigrazione positive, di reggini che conquistano l’America. E a breve scadenza avremo altri due romanzi in libreria. Mai Reggio aveva avuto per evento, due grandi scrittori, che progettano un futuro. E i poeti dialettali come Stefano Mangione che si è posto il problema di una lingua, il Reggino, che in città soffre perché non rappresenta la società rurale come il Reggino delle campagne. Da qui un progetto e un dibattito che passa attraverso la conservazione del dialetto e lo sviluppo della sua forma, lo strambotto dei cuntruvadori del Duecento. Fiori e Rispetti, Laudi, forme drammatizzate alla maniera della laudi, i poeti reggini rincorrono le forme della lirica medievale,a lal ricerca di una identità contemporanea. Riflessioni su strutture e linguaggio, racconto della regginità, recupero della Storia attraverso i Personaggi, sono questi i rimi risultati del festival fluido, il Mediterranean Experiences Festival che quest’anno ha per sottotiolo “Stretti dalle Sirene”, e venerdì uno scrittore catanese Emanuele Coco presentando il suo libro è pronto a lanciare lo Stretto delle Sirene. Poesia e mito si intrecciano su uno dei posti più belli del mondo, su cui stanno lavorando in un workshop al liceo artistico Mattia Preti, quattro giovani artisti, applauditissimi e seguiti da docenti e studenti. Almeno duecento i visitatori e nel progetto sono rimasti coinvolti decine di ragazzi reggini. Il pop cinese di Zheng Tianming, maturato sulla spiaggia di Gallico, ha raccolto alcune pietre e una sedie di plastica, un progetto di pittura che è in progress al Mattia Preti. La visione notturna dello Stretto, con il Cippo e l’arena Ciccio Franco di Alice Secci, alle prese con le miniature, come nelle tecniche bizantine. Le Sirene e altre figure polimorfiche nella grande tela di Giuseppe Abate, dal profondo dello Stretto. L’esaltazione dell’orto botanico del lungomare nei tratti di Cristiano Menchini. Fino a sabato, continuano a lavorare su miti, storie, visioni dello Stretto al Mattia Preti, workshop aperto al pubblico. E poi il Forum sulla Primavera Araba presentato all’aula consiliare di Palmi, alla presenza di studenti, della giunta e dei consiglieri. “Al Hurriah” di Laura Silvia Battaglia, un documentario sulla guerra di Libiam, in presa diretta. Un vero reportage di guerra da Misurata e Bengasi, dolce nella vikta quotidiana di donne e bambini e crudo, mostra le contraddizioni della primavera araba. I ragazzi online le hanno assegnato il Gran Premio della Giuria del Mediterranean Experiences Festival. Questa mattina, prosegue il workshop al liceo artistico, incontro con il direttore della Rai della Calabria, Demetrio Crucitti, al liceo classico Campanella e si parlerà di Rai, Letteratura e Associazionismo. E poi la sera spettacolo, dopo le 19, all’auditorium del Cipresseto, con lo spettacolo teatrale di Orazio Condorelli e un forum con gli artisti presenti sulle arti nel Mediterraneo, da Malta alla Croazia, alla Spagna alla Tunisia. |
Medef 2012
Mediterranean Experiences Festival
11/12/2012 - 08:00 - 15/12/2012 - 20:00
Dettagli:
Opere e artisti di 21 nazioni in concorso; 40 artisti, cinque giornate di proiezioni, tre città diverse, in cinque sedi diverse, 20 film da proiettare, workshop di arti visive, sperimentazioni teatrali, un'anteprima cinematografica, forum glocali : uno sulla Primavera Araba e uno sull'identità culturale e letteraria di una città metropolitana, 4 incontri con gli artisti, canti e poesie di 7 diverse comunità mondiali ospiti, il coinvolgimento di una prestigiosa Accademia di Belle Arti che ha dato il patrocinio, di quattro scuole, un auditorium, di uno dei più grandi festival italiani del cinema, di oltre dieci associazioni culturali, il progetto sui Cuntruvadori, il cibo del Mediterraneo. Sono questi i numeri, per altro la parte più comunicativa ma tra le più marginale tra gli obiettivi del III Mediterranean Experiences Festival (11-15 dicembre 2012), sempre più Casa del Mediterraneo. Un momento di incontri per tutti quelli che vogliono dialogare e ascoltare in lingue diverse, le ragioni degli altri. Il primo festival della Città Metropolitana dello Stretto, un festival fluido perché non vuole imporsi, ma sedurre, affascinare, invitare. Può venire solo chi è interessato a conoscere. Ci sono solo amici, che parlano, come a casa loro, del quotidiano dei loro popoli, della ricerca sulla bellezza, delle passioni, delle sottomissioni, di gioie e violenze. Soprattutto è finalmente, come da sottotitolo, il festival delle Sirene o meglio ancora Stretti dalle Sirene. Percorsi per terra e mare, coast to coast, di quattro giovani artisti che vengono a lasciarci immagini della nostra terra, percorsi per mare di altri, da Malta o dal Marocco, percorsi per terra di altri ancora dalla Croazia, per trovare the Muses of the lower world, le Muse del mondo Interiore. Insomma, un festival delle Arti, alla ricerca del mistero della Bellezza, della diversa bellezza del respiro di popoli diversi, seduti accanto a un tavolo, passeggiando per il lungomare, ascoltando un concerto, tra vento e sale, con il ritmo del Mediterraneo e i canti delle Sirene in testa.
www.tuttoqui.it
Opere e artisti di 21 nazioni in concorso; 40 artisti, cinque giornate di
proiezioni, tre città diverse, in cinque sedi diverse, 20 film da proiettare,
workshop di arti visive, sperimentazioni teatrali, un’anteprima cinematografica,
forum glocali : uno sulla Primavera Araba e uno sull’identità culturale e
letteraria di una città metropolitana, 4 incontri con gli artisti, canti e
poesie di 7 diverse comunità mondiali ospiti, il coinvolgimento di una
prestigiosa Accademia di Belle Arti che ha dato il patrocinio, di quattro
scuole, un auditorium, di uno dei più grandi festival italiani del cinema, di
oltre dieci associazioni culturali, il progetto sui Cuntruvadori, il cibo del
Mediterraneo. Sono questi i numeri, per altro la parte più comunicativa ma tra
le più marginale tra gli obiettivi del III Mediterranean Experiences Festival
(11-15 dicembre 2012), sempre più Casa del Mediterraneo. E' quanto si legge
in una nota stampa ufficiale diramata il 10 dicembre 2012, e che qui di seguito
riportiamo integralmente. Un momento di incontri - prosegue la nota ufficiale -
per tutti quelli che vogliono dialogare e ascoltare in lingue diverse, le
ragioni degli altri. Il primo festival della Città Metropolitana dello Stretto,
un festival fluido perché non vuole imporsi, ma sedurre, affascinare, invitare.
Può venire solo chi è interessato a conoscere. Ci sono solo amici, che parlano,
come a casa loro, del quotidiano dei loro popoli, della ricerca sulla bellezza,
delle passioni, delle sottomissioni, di gioie e violenze. Soprattutto è
finalmente, come da sottotitolo, il festival delle Sirene o meglio ancora
Stretti dalle Sirene. Percorsi per terra e mare, coast to coast, di quattro
giovani artisti che vengono a lasciarci immagini della nostra terra, percorsi
per mare di altri, da Malta o dal Marocco, percorsi per terra di altri ancora
dalla Croazia, per trovare the Muses of the lower world, le Muse del mondo
Interiore. Insomma, un festival delle Arti, alla ricerca - conclude la nota
stampa ufficiale - del mistero della Bellezza, della diversa bellezza del
respiro di popoli diversi, seduti accanto a un tavolo, passeggiando per il
lungomare, ascoltando un concerto, tra vento e sale, con il ritmo del
Mediterraneo e i canti delle Sirene in testa. Per ulteriori informazioni e per
il programma:
www.medef.it.
Local
Genius
www.localgenius.eu
11 dicembre 2012
Reggio: Medef 2012 |
Lunedì 10 Dicembre 2012 19:05 |
Opere e artisti di 21 nazioni in concorso; 40 artisti, cinque giornate di proiezioni, tre città diverse, in cinque sedi diverse, 20 film da proiettare, workshop di arti visive, sperimentazioni teatrali, un’anteprima cinematografica, forum glocali : uno sulla Primavera Araba e uno sull’identità culturale e letteraria di una città metropolitana, 4 incontri con gli artisti, canti e poesie di 7 diverse comunità mondiali ospiti, il coinvolgimento di una prestigiosa Accademia di Belle Arti che ha dato il patrocinio, di quattro scuole, un auditorium, di uno dei più grandi festival italiani del cinema, di oltre dieci associazioni culturali, il progetto sui Cuntruvadori, il cibo del Mediterraneo. Sono questi i numeri, per altro la parte più comunicativa ma tra le più marginale tra gli obiettivi del III Mediterranean Experiences Festival (11-15 dicembre 2012), sempre più Casa del Mediterraneo. Un momento di incontri per tutti quelli che vogliono dialogare e ascoltare in lingue diverse, le ragioni degli altri. Il primo festival della Città Metropolitana dello Stretto, un festival fluido perché non vuole imporsi, ma sedurre, affascinare, invitare. Può venire solo chi è interessato a conoscere. Ci sono solo amici, che parlano, come a casa loro, del quotidiano dei loro popoli, della ricerca sulla bellezza, delle passioni, delle sottomissioni, di gioie e violenze. Soprattutto è finalmente, come da sottotitolo, il festival delle Sirene o meglio ancora Stretti dalle Sirene. Percorsi per terra e mare, coast to coast, di quattro giovani artisti che vengono a lasciarci immagini della nostra terra, percorsi per mare di altri, da Malta o dal Marocco, percorsi per terra di altri ancora dalla Croazia, per trovare the Muses of the lower world, le Muse del mondo Interiore. Insomma, un festival delle Arti, alla ricerca del mistero della Bellezza, della diversa bellezza del respiro di popoli diversi, seduti accanto a un tavolo, passeggiando per il lungomare, ascoltando un concerto, tra vento e sale, con il ritmo del Mediterraneo e i canti delle Sirene in testa. |
La giornalista del Tg1 premiata per il documentario “Il mondo visto da casa”, Petrina quale “figura storica nel giornalismo italiano”
Premio Votano a Barbara Carfagna e Mario Petrina
Scritto da: Redazione in Premi giornalistici
Barbara Carfagna, Mario Petrina e Carlo Parisi
REGGIO CALABRIA – E’ Barbara Carfagna, giornalista del Tg1, la vincitrice della
decima edizione del Premio giornalistico internazionale “Gino Votano” (storico e
saggista reggino) per il miglior documentario. “Il mondo visto da casa”,
trasmesso da TV7, il settimanale del Tg1, immortala la storia di una piccola
comunità di anziani, nel cuore della Sardegna, che vivono bene con cinquecento
euro al mese.
Anima del documentario realizzato dalla giornalista Rai, una anziana signora
sarda che spiega, con una semplicità lirica e commovente, che non è mai andata
via dal suo paese, non si è mai sposata e che, appunto, il mondo lo ha sempre
visto da casa, “perché così Dio ha voluto”.
Premio alla carriera, invece, a Mario Petrina, già caporedattore della Testata
Giornalistica Sportiva della Rai, due volte presidente dell’Ordine nazionale dei
giornalisti, vicesegretario della Fnsi e componente del Collegio dei sindaci
dell’Inpgi, oggi nel Cda della Casagit e presidente dei sindaci Ungp: “Una
figura storica – questa la motivazione – che ha lasciato una traccia importante
nel giornalismo italiano”.
A consegnare il premio, che vanta il patrocinio della Federazione Nazionale
della Stampa e dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani, è stato Carlo Parisi,
vicesegretario della Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Carlo Parisi, dopo aver evidenziato l’esempio di “buon giornalismo” offerto
dal servizio di Barbara Carfagna, che, “nel dare voce ad una senza voce, ha
regalato al grande pubblico un personaggio straordinario che, nella sua
disarmante semplicità, ci ha ricordato che nella vita chi si accontenta gode”,
ha esortato i ragazzi a “studiare con serietà e coscienza perché, nonostante non
viviamo in una società che riconosce la meritocrazia, la cultura è e rimane
l’unico volano per il futuro”.
“Il premio alla carriera a Mario Petrina – ha detto ancora Parisi – rappresenta,
invece, il meritato riconoscimento ad un grande del giornalismo italiano che,
dal profondo Sud – è catanese nativo di Misterbianco -, ha raggiunto i vertici
del giornalismo televisivo e degli istituti di categoria, dimostrando sempre
competenza e professionalità, ma soprattutto distinguendosi per altruismo,
generosità e rispetto del vero senso dell’amicizia, soprattutto nei confronti
dei più deboli e più sfortunati”.
Assegnati anche i premi “Gino Votano” legati al Mediterranean Experiences
Festival, che ha visto, nei giorni scorsi, il susseguirsi di concerti musicali,
un festival con 24 film di registi provenienti da tutta l’area del Mediterraneo,
esibizioni di 8 diverse comunità etniche e l’intervento diretto in workshop di 4
artisti di diversa nazionalità.
Ad aggiudicarsi il podio, il film d’animazione “Moy Put” del regista croato
Veljko Popovic. Diplomatosi all’Accademia di belle Arti di Spalato, selezionato
già per il Milano Film Festival, Popovic ha presentato un filmato dai disegni
raffinatissimi, incentrato sul rapporto tra padre e figlio. Popovic è stato un
vero protagonista, come richiedeva il festival-workshop che, per 5 giorni, ha
coinvolto ed entusiasmato cinquecento studenti del liceo artistico “Mattia
Preti” di Reggio Calabria.
“Premio per il miglior progetto cinematografico” alla regista maltese Rebecca
Cremona per “Simshar”, storia di un naufragio di clandestini, che ha per
protagonisti le barche, la gente e il mare. E’ stata lei la vera sorpresa del
festival. Donna del Sud, del Mediterraneo, che ha studiato e lavorato a Los
Angeles, Rebecca Cremona è tornata a Malta, nel suo paese, a fare cinema.
Il “Premio per il Forum sulla primavera Araba” è andato, invece, a Laura Silvia
Battaglia con “Al Hurria!”, documentario sulla recente rivolta in Libia.
Siciliana, la Battaglia lavora per il quotidiano “L’Avvenire” e, da free lance,
realizza documentari dalle zone di guerra.
Premio per l’immagine a quattro artisti, tre italiani e uno cinese: Alice Secci,
Cristiano Menchini, Giuseppe Abate e Zheng Tianming, che si sono ispirati, nei
loro lavori, alla città di Reggio Calabria. E ai suoi miti, dalle Sirene alla
Fata Morgana. Da segnalare anche l’esibizione della musicista marocchina Linda
Bongiovanni, autrice di musiche da film, formatasi al Conservatorio di musica di
Casablanca, il primo in Africa. E poi canti popolari, poesie, danze dalla
Georgia, dall’Ucraina, dalle Filippine, dalla Polonia e dall’Egitto. Un
festival di emozioni, insomma, modulato sul fascino e la ricchezza del
Mediterraneo e delle sue culture, quello ospitato a Reggio Calabria nell’ambito
del Premio Votano.
18 dicembre, 2012 | Categoria: Premi giornalistici |1 lettera | Stampa |
1 lettera su Premio Votano a Barbara Carfagna e Mario Petrina
Complimenti a tutti i vincitori del Premio Votano e soprattutto all’amico Mario Petrina, una bandiera del giornalismo che sventola con grande forza nella squadra di “Stampa Libera e Indipendente”, capitanata da Carlo Parisi e della quale mi onoro di far parte.
http://www.giornalisticalabria.it Martedì 18 dicembre 2012